La Bulimia Nervosa rientra nei Disturbi dell’Alimentazione e si manifesta con ricorrenti episodi di abbuffate, in cui viene ingerito in un determinato periodo di tempo una quantità di cibo significativamente maggiore di quella che la maggior parte degli individui assumerebbe nello stesso tempo e in condizioni simili, indipendentemente dalla percezione di fame. Inoltre, durante l’episodio vi è una sensazione di perdita di controllo, senza riuscire a smettere di mangiare o controllare cosa si sta ingerendo (ad esempio: mangiare un pacco intero di merendine subito dopo un pranzo completo). In seguito a questi episodi vengono messe in atto condotte compensatorie, finalizzate a neutralizzare gli effetti delle abbuffate e a prevenire l’aumento di peso, come il vomito auto-indotto, l’assunzione impropria di lassativi e diuretici o la pratica eccessiva di esercizio fisico. È, inoltre, presente una continua ed estrema preoccupazione per il peso e le forme corporee.
Le abbuffate sono vissute in genere con estrema vergogna e disagio e spesso sono collegate a momenti di solitudine, di stress, di vuoto o di noia. Il cibo viene rapidamente ingerito in maniera scomposta, incoerente ed eccessiva, seguendo un circolo vizioso che tende ad auto-perpetrarsi (la dieta ferrea aumenta la probabilità e la frequenza delle abbuffate; queste aumentano la probabilità del vomito o di altre condotte eliminatorie e così via).
I soggetti con Bulimia Nervosa generalmente hanno un peso nella norma, cosa che rende il disturbo più difficile da identificare (rispetto per esempio all’anoressia, facilmente individuabile per la significativa perdita di peso). È un disturbo che usualmente insorge alla fine dell’adolescenza o all’inizio della giovinezza ed è molto più frequente nel sesso femminile (9 a 1 nel rapporto con il sesso maschile). L’esordio si ha generalmente in un’età compresa tra i quindici e i venticinque anni, con un picco nella fascia d’età che va dai diciassette ai diciannove. Sono comunque descritte anche forme precoci, in età infantile, e tardive. Le complicanze mediche in seguito alle frequenti abbuffate e alle condotte compensatorie sono spesso sottovalutate (come ad esempio, gastriti, scompensi dell’equilibrio elettrolitico, ripercussioni a livello cardiaco e renale, etc.).